La pandemia di COVID ha convinto anche gli scettici : la sanità pubblica deve essere una priorità politica.
Sottometterla alle leggi del mercato è un crimine.
Più nessuno osa dire che la Sanità pubblica è una materia esclusivamente nazionale e che l’Europa non ha competenza in questo campo. Tuttavia, le attuali politiche europee non stanno svolgendo il loro ruolo e mettono a rischio la sanità pubblica.
Chiediamo un’Europa che non lasci la salute nelle mani del mercato. Al contrario, vogliamo che rafforzi i sistemi di tutela e protezione sanitaria e sociale accessibili a tutte e tutti: tutte le persone devono avere le stesse opportunità di vivere in buona salute!
Per rendere tutto ciò possibile, abbiamo individuato 7 sfide europee. Ci aspettiamo che gli eurodeputati le difendano.
Facciamo appello a loro e mobilitiamoci affinché l’Europa di domani risponda alle esigenze della popolazione.
La salute prima del mercato… cambiamo l’Europa.
7 tematiche della campagna
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Finanziamento pubblico adeguato
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Le derive della commercializzazione
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Cure per tutte tutti
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La nostra salute ci appartiene
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Disuguaglianze sociali e salute
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Big Pharma fa male alla salute
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Carenza di personale sanitario
Documento 1: Una buona sanità pubblica richiede un adeguato finanziamento pubblico e solidale
I vincoli di bilancio imposti dall'Europa sui bilanci della protezione sociale e della sanità hanno portato a un importante deterioramento della salute delle persone. Queste pressioni europee portano i servizi sanitari pubblici o non profit a enormi problemi di bilancio. Ciò comporta una regressione delle condizioni di lavoro del personale sanitario e a sempre maggiori difficoltà dell'accesso a cure di qualità per i pazienti.
Gli operatori privati ne approfittano per attirare « clienti paganti » e decidere quali prestazioni redditizie erogare. C'è anche una forte tentazione da parte dei governi di trasferire i fondi per la sanità al settore privato e far pagare i pazienti direttamente o attraverso assicurazioni private.
La pandemia ci ha mostrato quanto sia importante garantire che le questioni sanitarie abbiano la precedenza sugli interessi finanziari ed economici. Eppure l'Europa vuole ripristinare gli stessi vincoli di bilancio.
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Documento 2: La commercializzazione non è una soluzione per la nostra salute
La commercializzazione dell'assistenza sanitaria, a scapito di un sistema pubblico o non profit, assume diverse forme: subappalto, sviluppo delle assicurazioni private, dumping sociale, privatizzazione e concorrenza, aumento dei costi per i pazienti, ecc.
La selezione di pazienti paganti e delle prestazioni redditizie mina gli operatori pubblici o no-profit che garantiscono l'universalità e la continuità delle cure. La redditività immediata e il ritorno sugli investimenti dettano le regole e impediscono una visione globale di salute a lungo termine.
Di conseguenza, la sanità si sta trasformando in un sistema a due velocità, in cui solo i ricchi beneficiano di cure di alta qualità.
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Documento 3 : A cosa serve avere un'assistenza sanitaria di alto livello se è accessibile solo ad alcuni?
Mentre molti Paesi europei si vantano di avere un sistema sanitario all'avanguardia nella tecnologia medica, la percentuale di persone escluse dall'assistenza sanitaria è in aumento!
Le ragioni di questa tendenza sono diverse:
- L'onere finanziario per il paziente è troppo elevato.
- I servizi sanitari sono stati ristrutturati e razionalizzati e sono sempre più lontani.
- I tempi di attesa si allungano.
- L'assistenza standardizzata esclude le persone che non soddisfano gli standard nazionali.
La carenza di personale sanitario aggrava questa tendenza.
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Documento 4: La nostra salute ci appartiene! La democrazia sanitaria è un fattore determinante per la salute.
La natura dogmatica degli imperativi economici non lascia spazio al dibattito sui temi della salute: le decisioni vengono prese principalmente sulla base della redditività e dell'efficienza di bilancio. Di fronte agli imperativi finanziari, i governi tendono a dare maggiore peso alla responsabilità individuale del paziente piuttosto che prendere delle scelte politiche sui temi della salute della popolazione.
La prevenzione e lo sviluppo della salute della comunità sono visti come investimenti costosi e quindi ricevono poco sostegno.
Infine, la pressione esercitata sui corpi intermedi (sindacati, ONG, associazioni locali, ecc.) contribuisce ad allontanare il pubblico dal dibattito sulla salute.
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Documento 5: Le disuguaglianze sociali sono un fattore determinante per l'aspettativa di salute.
Le crisi che si sono succedute (pandemie, energia, clima, guerre, migrazioni, ecc.) hanno accelerato il deterioramento della salute delle persone, in particolare per il loro impatto negativo sulle condizioni di vita, in termini di ambiente,casa, condizioni di lavoro, stress e incertezza sul futuro, ecc.
La crescente disparità tra le classi socio-economiche ha un impatto diretto sull'aspettativa di vita in buona salute.
La regressione dei meccanismi di protezione sociale esclude sempre più persone, famiglie, ecc. da condizioni di vita dignitose.
Eppure, quando si tratta di questioni come l'ambiente, la casa, l'occupazione, il clima, ecc. l'Europa non può sottrarsi alle proprie responsabilità in quanto ha competenze importanti.
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Documento 6 : La politica europea sui farmaci mette gli interessi finanziari davanti a quelli della salute pubblica.
Nell'Europa del libero mercato, la pandemia ha rivelato fino a che punto le aziende farmaceutiche occidentali sono in grado di imporre i propri interessi di fronte alle grandi sfide sanitarie.
La protezione dei brevetti, l'assenza di condizioni chiare legate ai finanziamenti pubblici e i meccanismi di determinazione dei prezzi, fanno sì che i profitti siano privatizzati, con una parte significativa dei finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo di fatto fornita dai governi (o dai loro sistemi di sicurezza sociale) e dai pazienti stessi.
Troppo spesso l'industria farmaceutica impone i propri interessi non favorendo farmaci realmente innovativi, farmaci generici o farmaci per malattie rare.
In molti Paesi, la carenza di alcuni farmaci non è affatto casuale. Anche i Paesi del Sud soffrono del protezionismo europeo in questo settore.
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Documento 7: La carenza di personale sanitario: condizioni di lavoro e qualità delle cure a rischio!
Già sottoposti a una notevole pressione a causa dei tagli di bilancio che l'Europa pretende da anni, gli operatori sanitari hanno sopportato tutto il peso delle conseguenze della pandemia. Molti professionisti hanno abbandonato il settore. Purtroppo, le lezioni della pandemia non sono state comprese.
Nelle professioni sanitarie, in cui prevalgono le donne, gli orari di lavoro sono diventati così faticosi e imprevedibili tanto che è impossibile spesso conciliare le esigenze della vita sociale e familiare con la professione.
Il circolo vizioso tra il peggioramento delle condizioni di lavoro e la mancanza di prospettive « etiche » per i giovani sta aggravando la carenza e quindi la situazione.
Nel tentativo di porre rimedio al problema, i Paesi meno ricchi subiscono spesso una doppia penalizzazione: i Paesi che offrono stipendi migliori si affrettano a sottrarre personale, indipendentemente dal fatto che i sistemi sanitari locali nei paesi di partenza siano o meno messi a rischio.
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Notizie dalla Campagna
Qui sotto troverete delle informazioni sulle attività a livello europeo o nei diversi paesi aderenti alla campagna
Concretamente, la campagna si svolgerà in questo modo
- Ogni paese determina le priorità delle tematiche e lancia la sua campagna anche interpellando i pariti, i parlamentari europei e le candidate e candidati.
- Interrogare i gruppi parlamentari europei sui contenuti della campagna
- Mobilitazione per la manifestazione europea del 7 aprile
Giornata europea di lotta contro la della salute
- azioni nazionali e decentralizzate
- Manifestazione europea il 7 aprile a Bruxelles
- Conferenza al parlamento europeo l’8 aprile.
- Pressione sui candidati, candidate e sui gruppi parlamentari europei per ottenere il massimo del coinvolgimento sul maggior numero di temi..
- Monitoraggio delle prese di posizione e iniziative dei parlamentari.
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Chi siamo ?
La "Rete europea: la salute non è in vendita" è un'associazione europea di fatto.
Creata nel 2012, la "Rete europea per la lotta contro la privatizzazione e la commercializzazione della salute
e della protezione sociale" è composta da organizzazioni di diversi Paesi europei che sottoscrivono i principi enunciati in una dichiarazione adottata in occasione di un incontro a Varsavia nel 2012: https://europehealth-network.net/IMG/pdf/declaraƟon_de_varsovie_-_octobre_2012.pdf.
Gli obiettivi della rete sono:
analisi e richieste comuni (accesso universale; accesso gratuito; definizione democratica dei bisogni; finanziamento pubblico e/o solidale) definizione democratica dei bisogni; consentie ai membri della Rete di condividere le loro analisi e pratiche sensibilizzare la società civile sulla base dell'esperienza dei suoi membri mobilitare gli attori nella difesa della salute e della protezione sociale.
Da quasi 10 anni, la Rete organizza una giornata europea il 7 aprile (Giornata mondiale della salute) per lottare contro la commercializzazione della salute: eventi, azioni decentrate, conferenze, ecc. Oltre alla sensibilizzazione e alla mobilitazione a livello nazionale, la Rete interpella regolarmente il Parlamentari europei e la Commissione europea su questioni di salute
pubblica.
La Rete ha recentemente adottato il suo nuovo nome: "Rete europea: la salute non è in vendita".
L'EPSU/FSESP è la Federazione europea dei sindacati dei servizi pubblici. È la più grande tra le federazioni aderenti alla CES. Otto milioni di lavoratori del servizio pubblico di oltre 260 organizzazioni sindacali. L'EPSU rappresenta i lavoratori dei seƩori dell'energia, dell'acqua e dei rifiuti, dei servizi sociali e sanitari e delle amministrazioni locali e nazionali, in tutti i Paesi europei, compresi quelli dei paesi ad est dell'UE vicini alle frontiere. L'EPSU è l'organizzazione regionale riconosciuta di Public Services International (PSI).
Il suo sito web: www.epsu.org
Il settore dei servizi sanitari e sociali è vasto e diversificato. Comprende un'ampia gamma di servizi, tra cui gli ospedali, l'assistenza all'infanzia, i servizi sanitari di comunità, l'assistenza sociale e le case di riposo e di cura per anziani e disabili. L'EPSU rappresenta in tutta Europa i lavoratori del settore sanitario e sociale, tra cui infermieri, assistenti infermieristici, ostetriche, medici, assistenti sociali, personale di laboratorio, personale di pulizia degli ospedali e segretari medici. Lavoriamo nei servizi pubblici, no-profit e privati. L'EPSU è l'organizzazione delle parti sociali europee riconosciuta per i lavoratori del settore ospedaliero e sanitario in tutta l'Unione europea.
Il People's Health Movement (PHM) è una rete globale di attivisti per la salute, organizzazioni della società
civile e istituzioni accademiche di tutto il mondo, in particolare del Sud del mondo. Attualmente è presente
in quasi 80 Paesi.
Il PHM basa la sua azione sulla Carta dei Popoli per la Salute, a sua volta ampiamente ispirata alla Dichiarazione di Alma Ata: la salute è una questione sociale, economica e politica, ma soprattutto un diritto umano fondamentale.
Il PHM lavora su diversi programmi e attività ed è impegnato a sviluppare un'assistenza sanitaria primaria completa e affrontare i determinanti sociali, ambientali ed economici della salute, Da diversi anni, la sezione europea del PHM coorganizza azioni intorno al 7 aprile, Giornata europea contro la commercializzazione della salute.
Link :
MPS - https://phmovement.org/fr/home-fr
Carta - https://phmovement.org/fr/node/3235
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Sono possibili diverse forme di sostegno.
La campagna « La salute prima del mercato… cambiamo l’Europa » può essere un successo solo se allarghiamo i punti di vista e le angolazioni attraverso cui tutti noi siamo interessati alle questioni della salute: lavoro, genere, ambiente, malattia, protezione sociale, sviluppo, clima, pace, migrazione, povertà, …….. Non c’è dubbio che la vostra organizzazione/associazione possa contribuire con competenze, capacità di sensibilizzazione, pressione, mobilitazione, ecc.